Domenica di Pasqua – Anno B

4 aprile 2021

Dal Vangelo secondo Luca

Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».

Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

                                                                                                                                                             Lc 24, 13-35

Commento

Ci sono gesti, odori, suoni, che entrano dentro la nostra memoria e ci permettono di far riaffiorare nel nostro cuore emozioni, ricordi, sensazioni che pensavamo aver perso o dimenticato.  Nello spezzare il pane sta proprio il segno di riconoscimento di Gesù. E dopo i giorni sconvolgenti e bui della passione, questo semplice gesto fa si che nel cuore dei discepoli rifiorisca il ricordo della vita. In tutti i momenti buoi che attraversiamo, nelle stanchezze e nelle difficoltà abbiamo bisogno proprio di qualcuno capace di farci fare memoria, non solo delle cose belle, ma memoria di noi stessi, qualcuno che ci spieghi per bene e con pazienza ciò che è successo. Ed è proprio l’esperienza dei discepoli che dopo gli spensierati giorni primaverili arrivano i gelidi momenti invernali della passione che gela tutto, anche il loro cuore.  La bellezza si è tramutata in dolore, per chi ha avuto paura di soffrire, per chi ha avuto paura del dolore, è proprio questo ha impedito il processo per far si che il dolore torni bellezza. Allora esso si può tramutare in bellezza nella misura in cui partecipiamo al dolore trasformandolo in via d’amore. Ed è proprio nel gesto più semplice e comune che Gesù si fa riconoscere nello spezzare il pane nel condividere, nello stare con, nel passeggiare accanto a.., nel rimanere con loro perché oramai si fa sera.  Risorgere è l’esercizio quotidiano di cercare, guardare, ascoltare, amare la realtà e solo così può sbocciare la vita in, e attorno a noi! Buona Pasqua a tutti!!

 

Giuseppe C.

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