XXXIV Domenica del Tempo Ordinario – Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo

26 Novembre 2017

 

“Cerchi luce? Ama la vita, prenditene cura, è la tenda del Verbo. Amala, con i suoi turbini e le sue tempeste, e sempre più spesso però con il suo sole e le sue rose. E poi vai a servizio amoroso là dove la vita langue e sembra prossima a spegnersi.”

Ermes Ronchi

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Mt 26,31-46

Commento

Sei pronto a vedere quanto sei cresciuto nell’Amore? La solennità di Cristo Re è sicuramente l’occasione che fa al caso tuo! Il Vangelo di questa domenica, in maniera sorprendente, ci sollecita a discernere il nostro cammino di discepolato nel e per il mondo dietro al Signore Risorto. Come è possibile? Facile! Prova a guardare quanto amore hai messo nelle tue giornate, nei tuoi impegni e nelle tue relazioni. Oggi più che mai siamo molto presi dalla cura personale in tutte le sue sfaccettature, ma siamo sicuri di esserci presi cura di noi stessi nel modo migliore?!? Beh questo pezzo fa al caso nostro! Il brano in questione, scardinando ogni ordinaria comprensione, non solo dice che il miglior modo per prendersi cura di se stessi è prendersi cura dell’altro, bensì invita ad una riflessione più profonda mettendoci davanti ad una domanda insolita: ti prendi cura di Gesù? Sì hai capito bene, il Signore ci sta chiedendo se il destinatario di ogni nostro gesto è Lui, perché forse non ce ne rendiamo conto, ma ogni momento della nostra vita è sempre in contatto con lui in maniera misteriosa. È lui che dovrebbe essere il destinatario di ogni nostra azione, il garante dell’utilità vera delle nostre opere. È lui che costruisce la nostra umanità facendoci scorgere la preziosità della nostra vita, ricordandoci che alla fine saremo giudicati sull’Amore (S. Giovanni della Croce) e allora che aspetti?!?! L’amore può viaggiare per mille miglia, raggiungi gli apici di una vita vissuta in pienezza. È tutto nel tuo cuore e nelle tue mani.

Francesco C.

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