XII Domenica Tempo Ordinario – Anno A

21 Giugno 2020

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:

«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.

E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geenna e l’anima e il corpo.

Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!

Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Mt 10, 26-33

Commento

Il Vangelo di questa domenica, XII del Tempo Ordinario, ci riporta al cuore dell’annuncio cristiano, della bella notizia che fa vibrare l’esistenza di ogni uomo: Non avere paura! Probabilmente, il tempo sofferto – e dunque offerto – di questi ultimi mesi, a causa del virus, ci ha riportati alla verità del nostro essere donne e uomini limitati, vulnerabili, impauriti davanti ad eventi imprevisti.

Gesù ci annuncia che il suo discepolo non è colui che viene magicamente esentato dalle tribolazioni e dalle fatiche della vita, bensì è colui che accoglie una Presenza che custodisce, ama e si prende cura. Solo portando nel cuore questa consapevolezza, saremo capaci di compiere il nostro esodo quotidiano verso ogni fratello, per annunciare la novità del Vangelo, parola di speranza e di consolazione per tutti. La nostra testimonianza, infatti, non è elemento accessorio o secondario: il Signore non ci chiede di vivere la nostra fede nel chiuso delle nostre sicurezze, ma ci provoca ad essere finalmente una Chiesa in uscita, annunciatrice della bellezza della vita nuova in Cristo. Nonostante le difficoltà, tutto questo sarà possibile. Ce lo ha ricordato a chiare lettere Papa Francesco, in una Piazza San Pietro quasi surreale, lo scorso 27 Marzo, quando, durante il momento di preghiera nel tempo della pandemia, ci consegnava alcune parole che ci raccontano un Dio vicino e attento, pur in mezzo alle tempeste della nostra esistenza:

La nostra fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta. Ripeti ancora: «Voi non abbiate paura» (Mt 28,5). E noi, insieme a Pietro, “gettiamo in Te ogni preoccupazione, perché Tu hai cura di noi” (cf. 1 Pt 5,7).

  

Daniele C.

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