XXXIII Domenica del Tempo Ordinario

19 Novembre 2017

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”».

Mt 25,14-15.19-21

Commento

Ci troviamo nella XXXIII domenica del tempo ordinario, alla fine dell’anno liturgico, in un tempo di bilanci. Nella Chiesa abbiamo vissuto un anno in cammino col nostro Signore, un tempo per maturare e convertirci. Come siamo cambiati? Cosa ci rimane dello stare con Lui? Come mettiamo a frutto ciò che ci è stato consegnato? In questi versetti del Vangelo di Matteo, Gesù è già a Gerusalemme, sta per consegnarsi e racconta agli apostoli le ultime parabole, le raccomandazioni finali. Il Signore desidera insegnarci lo stile da mantenere, come relazionarci, come vivere la vita. È Lui, infatti, il padrone che parte e affida i talenti a noi, suoi servi. Proprio a noi, quindi, sono affidati la Parola, la Fede, i Sacramenti, la Tradizione, l’Amore, la Speranza non solo per essere custoditi ma, soprattutto, per essere incrementati nella condivisione. Il Signore ci vuole intraprendenti, coraggiosi, perseveranti, disposti a rischiare, determinati ad osare, senza mai lasciarci bloccare dalla paura di sbagliare e dal timore di essere giudicati. «Rimanete in me ed io in voi, porterete molto frutto» raccomanda il Signore.

Gianpiero C.

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