V Domenica di Pasqua – anno C

19 Maggio 2019

Dal Vangelo secondo Giovanni

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

 

Gv 13,31-35

Commento

Siamo nel contesto dell’ultima cena, quando sta compiersi ciò che Gesù aveva predetto sulla sua Passione; Giuda esce durante la notte per portare a compimento il tradimento annunciato dal Maestro dopo che, Gesù stesso, lo aveva mandato dicendogli: “Quello che vuoi fare, fallo presto”(Gv 13,27). Ecco un primo paradosso: Gesù, pienamente consapevole di quello che gli sarebbe accaduto, non si tira indietro davanti alla morte, anzi parla ai discepoli della glorificazione del Figlio dell’uomo, della vittoria del bene sul male che in Lui sta per giungere. Il suo amore è incondizionato, paradossale, talmente incomprensibile da indurlo ad offrirsi anche al nemico, al traditore. La sua glorificazione giungerà sul trono della croce, la quale non è da intendersi come fine, ma come inizio, perché con la morte di Gesù si effonderà lo Spirito sulla comunità cristiana. Prima di andarsene, Gesù lascia un nuovo comandamento, il più grande, quello che ci invita ad amarci gli uni gli altri come lui ama noi. Solo così testimonieremo di essere suoi discepoli. Questo è un amore che va oltre i limiti umani, un amore che possiamo percepire solo attraverso Gesù, perché Egli stesso ci ha trasmesso l’amore del Padre in Lui in noi.

Massimo C.

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